Addio a Giacomo Girardelli quattrocentista d’altri tempi
In questi giorni cupi di coronavirus ecco un’altra notizia triste : è morto Giacomo Girardelli, atleta della Quercia a metà degli anni Sessanta del secolo scorso. Ormai sono pochi i superstiti di quell’epoca sportiva che ricordano Giacomo, classe 1944, nato e cresciuto a Besagno, frazione del comune di Mori.
Lo aveva scoperto Ezio Tomasi, promotore e allenatore della Quercia in quei tempi pionieristici e quasi eroici dell’atletica Rovereto e in Vallagarina. Non ‘era nessun impianto nell’atletica, ci si allenava sullo sgangherato campo di calcio vi via San Giovanni Bosco, allora unico spazio sportivo della città, vicino ai giardini, dove ora sorge l’Istituto Tecnico Fontana.
Giacomo Girardelli si era dimostrato subito un buon velocista-quattrocentista, arrivando in tempi breve a correre in 50”9, che a quei tempi era una prestazione di buon valore. Era parte di quel gruppo di velocisti seguito da Ezio Tomasi, che riuscì a primeggiare in Regione e con buoni risultati anche in campo nazionale : Tullio e Luigi Cavalieri, Mario Cicciarello, Gilberto Giordani, Franco Senoner, Silvio Casna, mentre negli ostacoli stava spuntando Carlo Giordani.
Giacomo era un atleta dotato di grande temperamento agonistico, che sicuramente aveva le qualità per arrivare a risultati importanti. Ma i problemi di lavoro lo costrinsero a lasciare l’atletica molto presto. Assunto dall’allora Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto fu destinato a sedi ( Primiero, Val di Sole) in cui era praticamente impossibile continuare l’attività sportiva.
Ma l’atletica è rimasta nel suo cuore. Giacomo ha sempre seguito le vicende della sua Quercia, anche negli ultimi anni della sua difficile e dolorosa malattia.